Chi è Adam? – Intervista a Sir Taki, artista visivo e regista

Nato a Friburgo e cresciuto a Lugano, Sir Taki è un artista visivo e regista residente tra Regno Unito e Svizzera. Dopo aver studiato pubblicità a Milano, ha ottenuto un Master in Regia e Cinematografia a Londra. Nel quadro di Arte Urbana Lugano, ha realizzato nel giugno 2019 un intervento artistico sulla parete retrostante del container rosso allestito temporaneamente dal collettivo Lugano Bella. Intitolato “Elly Santoro” è stato in seguito modificato in collaborazione con Kevin Carrozzo come dimostrazione dell’amicizia nata fra i due artisti sul prato di Rivetta Belvedere. Nel luglio 2022 Sir Taki realizza un’opera effimera sulla parete dello stabilimento della Società di Salvataggio, presso la Foce, con la collaborazione di minori richiedenti l’asilo, opera intitolata “Adam”.

Tu sei artista visivo, ma anche regista. Come interagiscono le due forme d’arte nelle tue opere?
Mi piacciono le storie vissute da personaggi che si scapicollano per riuscire a ottenere qualcosa nella vita. Un po’ come Adam. Mi piace sentirle oralmente e raccontarle in immagini, sia ferme sia in movimento. Fra il cinema e il collage credo ci sia un grande nesso. Se da un lato il linguaggio filmico propone una narrazione in movimento tout court, dall’altro l’accostamento di immagini ferme interiorizza questa azione dinamica e la ripropone implicitamente attraverso il mescolarsi dei significati contenuti nell’opera. Il cinema non è poi un grande collage composto da migliaia di fotogrammi?

Le tue opere non sono solo immagini, ma riflettono sull’immagine in quanto tale. Viviamo oggi in un mondo di iperproduzione di immagini a rapido consumo, e di iperesposizione di noi stessi. Secondo te cosa ha provocato questo stato di cose?
Bisogna chiederlo a uno storico. Mi sono spesso domandato se io debba smettere di lavorare con le immagini, interrompendo così il mio contributo all’inquinamento visuale che alimenta un sistema saturo e anestetizzante. Sicuramente invoco il silenzio, che vale anche per le immagini, proposto da Benigni nel finale de “La voce della luna” di Fellini: “Eppure io credo che se ci fosse un po’ più di silenzio… Se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”.

Di cosa parlerà l’intervento che realizzerai a Lugano?  
Adam” è il frutto di un incontro, prima di tutto umano, fra il sottoscritto e 35 ragazzi minorenni giunti in Svizzera dopo mesi di estenuante fuga dal proprio Paese di origine. È un progetto collettivo che, attraverso l’uso del collage e dell’arte urbana, permette a questi ragazzi richiedenti l’asilo in Svizzera di gridare quello che hanno dentro alla popolazione del nostro Paese.

Che impatto ha avuto sulla realizzazione dell’opera collaborare con minori non accompagnati?
Sono cresciuto come persona e nel mio lavoro. Voglio sempre avere il controllo di ogni singolo aspetto della creazione. Grazie ai ragazzi ho imparato a lasciare andare le redini scoprendo che spesso gli imprevisti aprono a scenari inediti. In ogni caso era l’unico modo per permettere loro di esprimersi liberamente: “Adam”, come detto, è un progetto collettivo e io sono qui anche in qualità di megafono per le loro bocche e i loro cuori.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
L’opera murale per l’Urban Art Festival di LongLake è un primo passo importante. Il lavoro iniziato con “Adam” dovrà continuare in Svizzera tedesca e romanda.

Sir Taki sarà al lavoro sulla parete dello stabilimento della Società di Salvataggio, presso la Foce, dal 25 al 27 luglio. L’opera sarà visibile fino a settembre. L’artista incontrerà il pubblico alla Darsena del Parco Ciani sabato 30 luglio alle ore 11.00.

Maggiori informazioni: longlakefestival.ch

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